Raccolta delle olive
A seconda del tipo di pianta e della conformazione geografica del terreno ogni zona olivicola ha sviluppato particolari tecniche di raccolta, scopriamole insieme.
La raccolta è una parte fondamentale per determinare la qualità dell’olio. Eseguirla nella maniera corretta influisce direttamente sulle proprietà organolettiche finali.
Le varietà di olivi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo sono parecchie centinaia. I metodi di raccolta variano in base al tipo di pianta e della conformazione geografica del terreno.
Brucatura: il sistema più semplice e faticoso. Consiste nella raccolta manuale dei frutti più maturi. Pettinatura: come suggerisce il nome, il metodo consiste nel favorire il distaccamento dei frutti tramite l’uso di appositi rastrelli che vengono passati sui rami.
Bacchiatura: consiste nel percuotere le fronde con lunghi bastoni o apposite macchine scuotitrici, facendo cadere i frutti su reti o teli di nylon.
Caduta spontanea: da questo tipo di raccolta non si ottengo oli di pregio. Il metodo consiste nel posizionare reti di nylon tra pianta e pianta e attendere il distaccamento naturale dei frutti.
Durante il periodo che intercorre tra la caduta e la frangitura, all’interno delle olive si innescano reazioni fermentazione e ossidazione, che influiscono negativamente sulle caratteristiche organolettiche dell’olio. Il momento ideale per la raccolta varia da regione a regione. Il clima più mite di particolari regioni consente di eseguire raccolte scalari che iniziano a metà novembre e possono terminare verso l'inizio del mese di maggio, ottenendo oli particolarmente dolci e rotondi.
Nelle zone più fredde, a causa delle gelate autunnali, si procede raccogliendo e frangendo olive ancora verdi, caratterizzando in maniera più o meno marcata le tonalità aromatiche dell'olio prodotto.