Mosca delle olive
L'olio attaccato dalla mosca delle olive, ha il tipico difetto di verme che ne pregiudica sia la qualità che la salubrità.
La Bactrocera oleae Gmelin, detta anche mosca dell'olivo, è il principale insetto parassita dell’olivo diffuso in tutte le zone d’Italia con maggiori concentrazioni in quelle litoranee.
Il rischio di infestazioni aumenta quando le temperature tendono ad essere più basse delle medie estive e più alte delle medie invernali. Al contrario, gli inverni freddi e rigidi limitano la sopravvivenza delle forme svernanti (adulti e crisalidi) così come le alte temperature estive limitano la sopravvivenza delle forme giovanili (uova e larve neonate).
La lotta alla mosca dell’olivo si differenzia a seconda del tipo di coltivazione:
Biologica: si attua una lotta preventiva con attrattivi sessuali o alimentari avvelenati con tossine o pesticidi bio, in questo modo le mosche adulte si eliminano prima della deposizione delle uova.
Convenzionale: gli interventi sono curativi, con insetticidi che penetrano e circolano all’interno del frutto, in grado di colpire ogni forma di mosca capace di danneggiare l’olivo, dall’uovo alle larve di ogni età.